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        Lombalgia: cos’è e come si cura?

        dolore da lombalgia
        1 Da cosa è provocata la lombalgia?
        • 1 Da cosa è provocata la lombalgia?
        • 2 Come si manifesta la lombalgia?
        • 3 Alcune eccezioni
        • 4 Come curare la lombalgia
        • 5 Il ruolo della fisioterapia
        • 6 Accorgimenti e prevenzione

        Lombalgia: cause

        La nostra colonna vertebrale è anatomicamente divisa in tre sezioni: colonna cervicale, colonna toracica e colonna lombare.
        Come suggerisce il nome, la colonna lombare si trova nella regione lombare ed è composta da 5 vertebre lombari e dalle relative articolazioni.
        Tra i singoli corpi vertebrali si trovano i dischi intervertebrali, che garantiscono la mobilità della colonna vertebrale.
        I dischi intervertebrali hanno un elevato contenuto di acqua e agiscono come un cuscinetto per assorbire la pressione tra i corpi vertebrali.
        La lombalgia è principalmente un dolore che colpisce la colonna lombare.
        Oltre il 90% delle persone affette da lombalgia soffre dei cosiddetti dolori aspecifici, vale a dire dolori per i quali non è possibile individuare una causa chiara. Ciò può essere dovuto, tra l’altro, al fatto che la parte bassa della schiena è sottoposta a forti sollecitazioni quando si cammina in posizione eretta, ma anche al nostro stile di vita moderno, in cui si trascorre molto tempo seduti.
        La maggior parte dei dolori lombari, per esempio alle vertebre, sono causati da muscoli e fasce accorciati, come i muscoli dei flessori dell’anca.
        I flessori dell’anca (muscoli ileopsoas) sono responsabili della mobilità dell’anca e quindi del movimento della deambulazione.
        Se la persona resta molto a sedere e si muove poco, questi muscoli si irrigidiscono.
        Le conseguenze sono una cattiva circolazione sanguigna e quindi una dolorosa tensione nei muscoli.
        Questo è quello che viene chiamato lombalgia non specifica.
        I fattori scatenanti più comuni per la lombalgia includono:

        • Sovraccarico
        • Mancanza di esercizio
        • Sovrappeso

        Oltre ai sopra menzionati fattori scatenanti del dolore alla colonna lombare, come conseguenze a lungo termine o cause primarie della lombalgia si aggiungono le seguenti malattie:

        • Blocco dell’articolazione sacroiliaca (blocco dell’articolazione sacroiliaca)
        • Ernia del disco (prolasso) o protrusione
        • Fibromialgia
        • Malattie reumatiche (ad esempio la malattia di Bechterew)
        • Infiammazione delle vertebre (spondilite), anche in combinazione con infiammazione del disco intervertebrale (spondilodiscite)
        • Fratture del corpo vertebrale (ad esempio dovute a osteoporosi)
        • Formazione di spazi tra le vertebre (spondilolisi) e anche vertebre “scorrevoli”
          (spondilolistesi)
        • Usura articolare (artrosi della colonna lombare o spondiloartropatia)
        • Sindrome delle faccette
        • Restringimento del canale spinale (stenosi del canale spinale)
        • Disallineamenti della colonna vertebrale (es. scoliosi)
        • Fattori psicologici scatenanti e/o amplificatori della lombalgia.

        Particolare riguardo va attribuito anche agli aspetti psicologici che possono scatenare o aggravare il dolore lombare.
        Lo stress persistente, i problemi di sonno, i disturbi d’ansia e la depressione sono spesso responsabili di una postura scorretta e della conseguente tensione muscolare significativa.

        La sensazione dolorosa può manifestarsi in modo più acuto in determinate situazioni in cui le persone si trovano sotto stress psicologico.
        Questo crea un ciclo interattivo in cui i fattori psicologici e il dolore si influenzano reciprocamente. Nei casi di lombalgia non specifica che non risponde alle terapie convenzionali, è opportuno considerare anche la possibilità di malattie psicosomatiche, ovvero disturbi innescati, aggravati o persistiti da fattori psicologici.

        Lombalgia: sintomi

        I sintomi della lombalgia possono essere limitati alla regione lombare o estendersi al bacino, all’addome e alle gambe. Oltre al dolore alla colonna lombare, con il progredire della malattia possono verificarsi disturbi sensoriali. Una mobilità ridotta nella colonna lombare può spesso essere diagnosticata dal personale specializzato prima che si manifesti il dolore lombare.

        • Dolore tirante, pressante o lancinante nella parte bassa della schiena.
        • Dolore che si irradia alle anche, al bacino, ai glutei e alle gambe.
        • Aumento del dolore alla colonna lombare quando si starnutisce o si tossisce.
        • Disturbi sensoriali (formicolio e bruciore, intorpidimento, paralisi alla gamba).
        • Dolore durante sforzi intensi o attività sportive.
        • Sensazione permanente di tensione nei muscoli della schiena (anche quando si è sdraiati sulla schiena).
        • Sensazione di blocco costante nella regione lombare inferiore (articolazione sacroiliaca).
        • Mobilità limitata (piegarsi in avanti è doloroso).

        Nello specifico le aree dolorose nella parte bassa della schiena possono essere:

        • centrale,
        • diffuso,
        • destra e/o
        • sinistra.

        Di solito indica tensione muscolare in questa regione, ma in alcuni casi possono esserci anche blocchi unilaterali o centrali, irritazione dei nervi, infiammazioni, malattie organiche o altri problemi nella colonna lombare.

        Lombalgia: casi particolari

        Esistono altre circostanze che possono fornirci utili indicazioni sulla presenza di questa patologia. Monitorare il nostro corpo attentamente e prestare attenzione durante le attività quotidiane potrebbe essere determinante per riconoscere eventuali segnali relativi al nostro stato lombare. Andiamo a scoprirne alcune.

        • Dolore lombare quando si tossisce: la tosse non coinvolge solamente i muscoli anteriori del torace. Durante l’atto di tossire, si attiva simultaneamente il vasto muscolo della schiena, noto anche come muscolo della tosse. Una tosse persistente determina un sovraccarico di questi muscoli, il che può causare dolori muscolari e una tensione dolorosa nella regione lombare.
        • Dolore lombare durante l’inspirazione: la lombalgia durante l’inspirazione può essere causata dalla rigidità muscolare. Le persone che normalmente respirano troppo superficialmente possono avvertire tensione nelle vertebre toraciche e nel diaframma, che può colpire anche la parte bassa della schiena. Può verificarsi mancanza di respiro, soprattutto se il diaframma è molto teso e poco mobile. La lombalgia durante l’inspirazione può anche essere un effetto collaterale di un’infezione simil-influenzale.
        • La presenza di difficoltà respiratorie e dolore nella parte superiore o inferiore della schiena potrebbe manifestarsi in seguito a una caduta che comporta contusioni o fratture alle costole. La conferma di questa diagnosi può essere ottenuta mediante una radiografia.
        • Lombalgia quando si è sdraiati: il mal di schiena in posizione supina o laterale può manifestarsi se i muscoli dorsali non si rilassano adeguatamente durante la posizione sdraiata.

        Lombalgia: cosa fare?

        Il dolore acuto, subacuto e cronico non solo compromette il nostro benessere generale, ma induce anche ad assumere istintivamente una postura protettiva.
        Questa postura, a sua volta, aumenta la tensione muscolare, generando un dolore ancora più intenso nella zona lombare.
        Per evitare questo circolo vizioso di dolore e minimizzare i danni connessi, come l’usura o lesioni dei nervi spinali, è fondamentale gestire prontamente i forti dolori alla colonna lombare, i disturbi sensoriali come formicolio e intorpidimento delle gambe, nonché le limitazioni dei movimenti.
        Un intervento medico e un trattamento da parte di personale fisioterapico specializzato sono essenziali.
        Inoltre, è possibile prevenire e alleviare i sintomi correlati alla lombalgia derivanti dalla tensione muscolare mediante rimedi casalinghi, esercizio fisico e altre misure. Le seguenti azioni sono utili per rilassare i muscoli e affrontare i disturbi in modo sostenibile e su più livelli:

        Diminuire la tensione attraverso il movimento

        • è necessario evitare una postura protettiva innaturale e continuare a muoversi compatibilmente con il dolore.
        • Un attento allungamento dei muscoli contratti ha un effetto rilassante.

        Diminuire la tensione con il calore

        • il trattamento termico può anche alleviare la tensione poiché il calore favorisce la circolazione sanguigna, allevia la tensione muscolare e può quindi avere un effetto antidolorifico.
        • Si possono utilizzare diverse metodi per produrre calore in modo da rilassare la muscolatura contratta della schiena: dalle semplici borse dell’acqua calda o cuscini con pezzetti di legno al loro interno alle più complete e complesse attrezzature fisioterapiche (come ad esempio ipertermia o tecarterapia). Oppure, in farmacia sono disponibili speciali cerotti termici, che possono essere indossati anche sotto i vestiti in qualunque momento.

        Diminuire la tensione con trattamenti manuali

        • Un trattamento professionale fisioterapico riduce la lombalgia e, in molti casi, ne trova anche la causa originaria.

        Alleviare la tensione riducendo lo stress fisico e psicogeno

        • Eliminare i fattori di stress fisico ma anche psicogeno, nel 70% dei casi lo stress psichico si accumula a livello della colonna vertebrale, maggiormente a livello cervico-dorsale ma anche a livello lombare. Quando la tensione mentale diminuisce, anche i muscoli possono “lasciarsi andare”.

        Lombalgia: trattamento fisioterapico

        In caso di lombalgia, è importante diminuire il movimento e lo sforzo dei muscoli interessati.
        In una esigua percentuale di persone e di problematiche, è utile raffreddare la parte con crioterapia, ma nella maggior parte dei casi è più utile (90%) il riscaldamento della parte con qualsiasi mezzo fisico o fisioterapico.
        Il fisioterapista può utilizzare tutte le tecniche manuali o con l’ausilio di elettromedicali:

        Inoltre è importante dosare le fasi del recupero muscolare e del riallenamento muscolare, oltre a mantenere (in caso di sportivi) un buon tono muscolare per i muscoli non interessati e in generale un buon allenamento cardiorespiratorio.

        Kinesiotaping per la lombalgia
        La lombalgia può essere aiutata a guarire con un adeguato bendaggio muscolare.
        La procedura di taping è da considerarsi come supporto ad altri trattamenti. Il trattamento non è stato scientificamente provato, ma mostra ottimi risultati in molti pazienti, soprattutto nelle zone cervicale e lombare dove l’effetto percepito dal paziente è immediato: Lo scopo del kinesotaping è quello di alleviare lo stress e la tensione ai muscoli, in questo caso i muscoli della schiena.
        Se ci sono sintomi di una contrattura nella parte dorso lombare della schiena (colonna toraco-lombare), di solito vengono attaccati tre nastri. Due nastri a sinistra e a destra della colonna toracica e il terzo orizzontalmente a livello della zona di maggior tensione. Per il taping, il paziente assume una posizione curva con la schiena curva in modo che i muscoli della schiena siano allungati al massimo sempre nel rispetto del dolore.
        Se la zona interessata è puntiforme, i nastri sono spesso fissati a forma di stella (quattro strisce di nastro). In questo caso, il dolore massimo è nel mezzo della formazione stellare.

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        Lombalgia: consigli

        Per prevenire questa fastidiosa patologia, è possibile adottare alcune precauzioni, la prima delle quali è evitare nuove tensioni.
        Chiunque si muova molto e osservi alcune semplici regole nella vita di tutti i giorni può evitare che la lombalgia diventi sempre più un problema. I seguenti suggerimenti possono aiutare ad alleviare la tensione a lungo termine e contrastare lo sviluppo di nuove recidive:

        • Esercizio fisico regolare ma delicato (ad es. camminare, andare in bicicletta, nuotare
          all’inizio) e successivamente con un adeguato allenamento anche correre o fare sport ad alta intensità.
        • Rafforzamento mirato della schiena ma soprattutto dei muscoli addominali.
        • Prestare attenzione alla postura corretta.
        • Evitare carichi unilaterali e movimenti a scatti (ad es. durante il sollevamento o il trasporto).
        • Ricercare un equilibrio mentale e uno stile di vita equilibrato.

        Prevenzione: cosa riduce il rischio di lombalgia in uno sportivo?
        Per quanto riguarda l’ambito sportivo, esistono altri accorgimenti per ridurre il rischio di lombalgia, di seguito presentiamo i principali:

        • Evitare le partenze a freddo.
        • Fermare l’attività fisica immediatamente in caso di dolore.
        • Esaminare attentamente il tipo di movimento è fondamentale. Può risultare utile analizzare la statica del corpo e le sequenze di movimenti, specialmente in presenza di carichi unilaterali, magari sotto la guida di un esperto come un fisioterapista o un chinesiologo. I movimenti sfavorevoli dovrebbero essere sostituiti con modalità di movimento corrette, adattate o evitate del tutto.
        • Utile inserire nell’allenamento anche uno specifico programma di rinforzo e stretching muscolare globale.
        • Per effettuare l’attività fisica, controllare anche il tipo di scarpe è l’appoggio al suolo.
        • Evitare il sovraccarico. Uno stress muscolare eccessivo può causare contratture muscolari lombari e conseguente lombalgia. L’area particolarmente a rischio può essere eventualmente supportata in modo specifico da bendaggi , kinesiotaping o tutori.

        Lombalgia: consigli e misure preventive

        Per prevenire i disturbi lombari, si possono adottare esercizi mirati che favoriscono la circolazione sanguigna, promuovono il rilassamento fisico e mentale, e contribuiscono a migliorare la mobilità della colonna lombare. Ecco alcuni esempi.

        Automassaggio

        Molto spesso, ciò avviene in modo intuitivo. Quando una zona è dolorante, tendiamo a sfiorarla, accarezzarla o massaggiarla quasi automaticamente e in modo semi-incosciente. Probabilmente, il massaggio è stata la “prima terapia” utilizzata anche dagli esseri umani primitivi.
        I massaggi favoriscono la circolazione sanguigna, contribuendo così al rilassamento dei muscoli contratti e migliorando la flessibilità della fascia.

        La zona lombare è a volte difficile da raggiungere con un massaggio profondo fatto in autotrattamento e per questo è possibile avvalersi della tecnologia (attraverso elettrostimolatori o fasce massaggianti), oppure con ausili tipo roller, palle o 3tool, etc.

        Trattamento termico per i muscoli lombari

        La terapia del calore applicata localmente (cuscinetti termici, borse dell’acqua calda, bagni caldi, ecc.) è collaudata e altamente efficace. Ovviamente lo sono a maggior ragione e maggiormente efficaci le attrezzature a disposizione del fisioterapista, quali diatermia, ipertermia, perché il calore dilata i vasi sanguigni, favorendo così la circolazione sanguigna e rilassando i muscoli.

        Esercizi di propiocezione

        Disfunzioni posturali ascendenti, scaturite da problematiche a livello degli arti inferiori, possono generare sindromi dolorose croniche, soprattutto a livello vertebrale, specie nella zona lombare. Talvolta, queste problematiche derivano da calzature non adeguate, che è consigliabile valutare con l’assistenza di professionisti podologi o fisioterapisti. Tuttavia, più frequentemente, tali disturbi sono causati da disfunzioni a livello del bacino e degli arti inferiori. In tali circostanze, la soluzione, dopo un accurato esame fisioterapico, spesso consiste in esercizi mirati di propriocettività.
        Con l’ausilio di strumenti professionali come la ProBoard System o di ausili a disposizione di tutti con palloni e tavolette propiocettivi, è possibile modificare i pattern motori degli arti inferiori e di conseguenza ridurre le sofferenze a livello della colonna lombare.

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