Elettromedicali
Terapia che utilizza gli ultrasuoni non udibili all'orecchio umano per trattare i tessuti lesi
Ultrasuono
macchinariQuando si parla di ultrasuonoterapia, si parla anche di ultrasuoni: si tratta di onde acustiche che vibrano a una frequenza non udibile dall’orecchio umano, ovvero a 20000 Hertz. Il loro utilizzo all’interno di una terapia è possibile perché l’ultrasuono penetra nel sistema biologico e rilascia l’onda.
Proprio per questo l’ultrasuonoterapia è un trattamento molto utilizzato nell’ambito fisioterapico; si tratta di una terapia termica meccanica che porta benefici tramite un’azione di massaggio cellulare e intracellulare ad alta frequenza. Il suono, infatti, ha caratteristiche elastiche per cui genera un movimento oscillatorio.
Tale vibrazione produce una serie di compressioni e rarefazioni diffuse in ciò che le circondano sotto forma di onda sonora. La sua velocità di propagazione dipende soprattutto dalle caratteristiche del corpo attraversato e dalla sua temperatura.
Perciò i tessuti raggiunti dagli ultrasuoni entrano a loro volta in vibrazione, producendo calore. Per questo motivo la terapia a ultrasuoni presenta un’azione terapeutica analgesica, antiflogistica, decontratturante muscolare e di stimolo del metabolismo locale.
L’uso della terapia dell’ultrasuono è esclusivo per patologie di tipo ortopedico e per alcune di tipo reumatico, soprattutto grazie alla funzione analgesica degli ultrasuoni.
Proprio perché questa terapia varia la pressione nei tessuti, questo genera fenomeni di compressione e decompressione che producono calore tramite l’attrito. L’effetto che si ottiene, infatti, è simile a quello di un massaggio, che favorisce gli scambi dei liquidi tissutali con effetti antiedemigeni, ideali a ridurre l’insorgenza di edemi in seguito a un trauma. Inoltre gli ultrasuoni cicatrizzano i tessuti.
Gli effetti termici generati dall’ultrasuonoterapia fanno parte di alcune forme di termoterapia in grado di aumentare il metabolismo locale, riattivando la circolazione, riducendo gli spasmi e le contratture muscolari.
Il funzionamento dell’ultrasuonoterapia avviene tramite un apparecchio elettromedicale con ultrasuoni sulla cui testina viene applicato un gel conduttivo che permette una trasmissione migliore delle vibrazioni sonore. La testina viene spostata con un movimento rotatorio lento sopra la parte da trattare. Di solito la durata di una seduta varia tra i 10 e i 15 minuti.
In particolare, è molto utilizzata per il suo effetto analgesico nel trattamento di riduzione del dolore al ginocchio o alla caviglia in seguito a lesioni muscolari.
La terapia può essere utilizzata in due modi: con contatto diretto e con contatto indiretto. Il contatto diretto è quello più utilizzato ed è quello che abbiamo spiegato poco sopra. Il contatto indiretto, invece, viene svolto in acqua immergendo la zona da trattare in una bacinella; la testina è lontana dalla cute di circa 1 cm. Si tratta di un metodo meno comune, ma essenziale se si devono andare a toccare zone irregolari e difficili da trattare direttamente, come nel caso di gomiti, mani o malleoli.
Come abbiamo visto, l’ultrasuonoterapia è particolarmente utilizzata in ambito fisioterapico, visto che gli ultrasuoni generano un effetto che ricorda molto un massaggio; questa sensazione, unita a un effetto termico generato dalla pulsazione, scalda in profondità la zona lesa e agevola gli scambi cellulari e intracellulari.
I benefici che porta con sé hanno effetti analgesici, antinfiammatori, decontratturanti per i muscoli e di stimolazione del metabolismo. Non è infatti un caso che questa tipologia di terapia sia molto diffusa tra gli sportivi.
Inoltre, un altro elemento vantaggioso legato all’ultrasuonoterapia è il fatto che sia un trattamento sanitario detraibile, ma deve essere prescritto dal medico ed eseguito in centri specializzati. Esistono anche apparecchi per l’ultrasuonoterapia portatili, ma il loro utilizzo non può essere svolto senza la presenza di uno specialista che si occupi personalmente dell’applicazione.
Gli ultrasuoni non devono assolutamente essere utilizzati nella zona cardiaca, sulla regione cefalica e su testicoli e ovaie; il rischio è che siano danneggiati in modo grave. Una cautela in più deve essere apportata quando si effettua la terapia degli ultrasuoni sulla colonna vertebrale di pazienti che hanno avuto esiti di laminectomia in seguito a danni al midollo spinale.
Altre persone a rischio sono senz’altro pazienti con protesi o con presenza di frammenti metallici all’interno del corpo, che hanno problemi di vene varicose, che portano pacemaker o altri dispositivi medici elettronici, che hanno subito emorragie o donne in gravidanza