Lo sport è sicuramente prodigo di emozioni, benessere e divertimento, ma può spesso incorrere in spiacevoli infortuni più o meno gravi e fastidiosi. L'importante è non lasciarsi abbattere da questi eventi e affrontare al meglio la guarigione per ripartire ad allenarsi alla grande.
La distorsione alla caviglia
Qualsiasi sport che solleciti le articolazioni del piede può essere un rischio per la nostra caviglia: calcio, pallavolo, tennis, basket, corsa e molti altri.
La distorsione alla caviglia non è altro che un danno al legamento che si occupa dei movimenti del piede dove questo si collega alla gamba, che può risultare o in un lieve strappo con gonfiore, fino ad arrivare, nei casi più gravi, nella rottura del legamento (o dei legamenti) con gravi gonfiori e lividi.
Nei casi meno gravi i sintomi della
distorsione alla caviglia sono dolore e gonfiore nella zone interessata, mentre quando si arriva a rottura completa del legamento, oltre all'acuto dolore della zona interessata, risulta impossibile addirittura camminare. Nei casi gravi, ovviamente, è necessario un trattamento immediato ed indagini radiologiche per assicurarsi che non vi siano fratture. In ogni caso, è bene procedere subito con l'applicazione di ghiaccio per circa 20 minuti ogni ora o due, durante il giorno. Ricordate che, come sempre, i tempi di recupero dipendono dalla gravità ma anche dai trattamenti di riabilitazione e recupero effettuati.
Un
tutore per distorsione alla caviglia è sicuramente di grande aiuto, anche grazie all'utilizzo di
bende a compressione elastica, ma è necessario mantenere elevata la caviglia per un paio d'ore al giorno per aiutare a ridurre gonfiore e lividi.
Strappi e altre lesioni muscolari
L'attività sportiva mette sotto sforzo continuamente il proprio apparato muscolare, con la possibilità di
generare contratture, stiramenti e strappi muscolari. Tra queste la più frequente delle lesioni risulta essere
la contrattura muscolare,ovvero una contrazione del muscolo superiore rispetto alle sue naturali possibilità. Questo risulta in dolore e rigidità, con limiti alla mobilità e un dolore acuto durante i movimenti di contrazione. Non essendoci però danno reale, la contrattura è una lesione lieve e da cui è facile guarire. Importante ricordare che il riposo è alla base di una terapia efficace, ma può accelerare il recupero muscolare
praticare esercizi di allungamento muscolare e massaggi decontratturanti. Utile anche l'utilizzo di
elettrostimolatori muscolari e prodotti che permettano il rilassamento dei muscoli.
Il secondo tipo di lesione muscolare più diffusa è sicuramente lo stiramento, chiamato anche
elongazione muscolare (o allungamento). Il dolore dato da uno stiramento è sicuramente più elevato rispetto alla contrattura e, a differenza di quest'ultima, si può definire anche come un vero e proprio trauma, in quanto le fibre muscolari si allungano, pur senza strappi. Lo stiramento spesso è dovuto ad una scorretta preparazione prima dell'esercizio, in cui non viene effettuato un riscaldamento adeguato. Anche in questo caso, per un recupero corretto, è importante un periodo di riposo, seguito da una visita medica specialistica. I trattamenti solitamente comprendono l'applicazione del ghiaccio, l'immobilizzazione dell'arto e
l'applicazione di bende o tutori. Anche in caso di stiramento una
terapia di elettrostimolazione muscolare può essere ottimo coadiuvante per il recupero e la guarigione.
L'ultimo tipo di lesione muscolare, largamente diffusa, è lo strappo. Lo strappo muscolare consiste in una vera e propria separazione delle fibre del muscolo, ed è classificabile in 3 gradi di gravità:
- Strappo muscolare di primo grado
- Strappo muscolare di secondo grado
- Strappo muscolare di terzo grado
ognuno con caratteristiche specifiche di sintomi e recuperi specifici.
Gli
strappi muscolari di primo grado coinvolgono una porzione ridotta di fibre del muscolo. Si avverte un dolore localizzato, ma non ne vengono compromesse funzionalità e non avviene la comparsa di ematomi. Si avverte dolore solitamente durante la contrazione e il reclutamento del muscolo interessato e la guarigione avviene nel giro di 1 settimana senza problemi.
Questione differente, invece, per
strappi muscolari di secondo grado, che consistono in una lesione grave. In questo specifico caso vengono coinvolte molte fibre, con dolore molto forte alla contrazione. Anche in questo caso, però, non viene impedita la funzionalità del muscolo interessato. Queste lesioni non impediscono di portare a termine allenamenti o partite, ma continuare a mettere sotto sforzo il muscolo potrebbe innescare lesioni più gravi. Durante gli strappi muscolari di secondo grado, il dolore tende ad aumentare nei giorni successivi al trauma, con possibilità di ematomi, sintomi del danno vascolare. Si consiglia sempre di
utilizzare trattamenti strumentali per favorire la velocità di recupero, ad esempio utilizzando
strumenti per la diatermia, che possono migliorare i processi di
auto-riparazione dei tessuti.
Il terzo grado di strappo muscolare è sicuramente il peggiore, in quanto coinvolge l'intera
fibra muscolare (o più del 75% della stessa), ma si verifica solamente nella minoranza dei casi. In questi casi, anche se gli strumenti per facilitare la guarigione muscolare possano essere integrati nel processo di recupero, è bene affidarsi a fisioterapisti specializzati e consultare un medico sportivo. Gli esercizi di recupero dopo
strappo muscolare di qualsiasi grado sono fondamentali, e vanno seguiti con la massima cura: in questi casi è utile per facilitare il recupero massa muscolare una terapia integrativa con elettrostimolatori sportivi.
Rottura del crociato anteriore o posteriore
Il crociato (soprattutto il crociato anteriore) è un legamento a rischio negli sport in cui lo sforzo maggiore avviene negli arti inferiori dell'atleta. Calciatori, pallavolisti, giocatori di basket, rugbisti e anche sciatori sono i soggetti più a rischio.
La rottura del crociato può avvenire da trauma diretto, come facilmente intuibile in sport di contatto, oppure da trauma indiretto (appunto, nelle discipline sciistiche). La rottura del crociato viene avvertita con un rumore sordo al momento della lacerazione del legamento, seguito da una sensazione di lassità del ginocchio. Il dolore è più o meno intenso a causa della possibile presenza di lesioni associate, ma nella maggioranza dei casi nelle ore successive si verifica un versamento, ematico e non, all'interno dell'articolazione. Anche dopo la scomparsa di questi sintomi della fase acuta, permane la possibilità di dolore, mentre è certa la sensazione di instabilità e insufficienza motoria del ginocchio. Nelle fasi di guarigione delle rottura del crociato posteriore è possibile intervenire per 3 settimane con un bendaggio semirigido e, a seguire, un programma di recupero riabilitativo. In casi particolarmente gravi
potrebbe essere necessario immobilizzare il ginocchio mediante l'utilizzo di un
tutore in estensione completa. Nelle lesioni al crociato posteriore è bene ricordare che l'intervento chirurgico è raro.
La chirurgia nella
rottura del crociato anteriore, invece, potrebbe essere necessaria (anche mediante ricostruzione, in casi specifici) per tutti gli atleti che svolgono attività professionali ad alto impatto. Anche in questo caso esistono molti modi per facilitare il recupero, non solo tramite
l'immobilizzazione con tutore ma, anche in fase acuta, con l'utilizzo di
sistemi di crioterapia.
Abbiamo, quindi, analizzato alcune delle lesioni più diffuse nell'ambito sportivo, con particolare attenzione alla modalità di cura e accelerazione della guarigione.
Sistemi per la diatermia, oppure
apparecchiature per l'elettrostimolazione sportiva, possono fare grande differenza nel periodo di recupero e guarigione, ma anche l'utilizzo di
prodotti per il bendaggio e il taping, o anche
massaggi funzionali specifici, possono ridurre in modo sostanziale il periodo di fermo dell'atleta dopo l'infortunio.
-Ankle sprain: pathophysiology, predisposing factors, and management strategies, Tricia J Hubbard and Erik A Wikstrom
-Muscle Injuries in Athletes, Enhancing Recovery Through Scientific Understanding and Novel Therapies, Demetris Delos,Travis G. Maak, and Scott A. Rodeo
-Basic science of anterior cruciate ligament injury and repair, A. M. Kiapour, and M. M. Murray