La partita di tennis più lunga della storia: affrontare al meglio gli sforzi prolungati
Si sa: il tennis è uno sport che comporta sforzi di lunga durata. Nessuno però, prima del 2010, immaginava che questa "lunga durata" potesse superare le 11 ore! Sicuramente nemmeno i protagonisti, Isner e Mahut, si aspettavano una simile odissea, ma hanno saputo affrontarla e sono passati alla storia. Scopriamo quindi questa incredibile impresa e come prepararsi al meglio a sforzi prolungati!
Affrontare incredibili imprese sportive
Un buon tennista deve essere pronto ad affrontare sforzi atletici prolungati. Non è raro, infatti, che le partite di tennis durino a lungo: in media, un match da 5 set va avanti per circa 3 ore, ma sono molti i casi in cui queste tempistiche si allungano.
Nessuno però poteva aspettarsi quel che successe a Wimbledon nel 2010: l'incontro tra John Isner e Nicolas Mahut si protrasse per 3 giorni, per un totale di 11 ore e 5 minuti, passando immediatamente alla storia come la partita di tennis più lunga mai disputata.
Questo incredibile match è sicuramente una rarità, ma mostra in modo emblematico come uno sportivo debba essere sempre pronto a superare sfide impreviste. Come ci si prepara a sforzi prolungati? Certamente con un duro allenamento, ma un ruolo fondamentale lo ricopre anche la corretta alimentazione. Per sopportare fatiche di lunga durata, poi, possono risultare determinanti gli integratori sportivi: nello specifico, quelli a lento rilascio, che forniscono agli atleti una riserva di energie per l'intera durata dello sforzo.
Vediamo allora come andò quella memorabile partita di tennis e come ci si prepara ad affrontare simili fatiche.
La partita di tennis più lunga della storia
Era iniziata come una normale giornata di tennis.
Quel 22 Giugno si disputava un "semplice" primo turno di Wimbledon, e i primi 3 set dello storico incontro tra Isner e Mahut si svolsero normalmente. Con il dilungarsi del quarto set, finito al tie-break, la partita venne sospesa: era calata la sera e l'oscurità impediva il proseguimento del match. Fino a quel momento, comunque, non si era verificato niente di eccezionale: gli atleti avevano giocato per poco meno di tre ore e gli occhi degli spettatori non erano certo puntati su di loro.
Fu durante la seconda giornata che l'attenzione del mondo si catalizzò sulla partita tra Isner e Mahut. Il quinto set, infatti, non accennava a finire: dopo più di 7 ore di gioco gli atleti erano ancora in parità, 59 a 59, e la partita fu nuovamente sospesa a causa dell'oscurità. In questa sola giornata, tutti i record precedenti vennero abbattuti: il match tra Isner e Mahut era già il più lungo della storia del tennis, sia per numero di game giocati che per tempo effettivo trascorso. Sul campo si erano dati il cambio ben cinque team diversi di raccattapalle, mentre il giudice di sedia, Mohamed Lahyani, era rimasto al suo posto per tutte le sette ore. L'evento fu così straordinario ed imprevisto che il tabellone del punteggio rimase bloccato sul 47-47 prima di spegnersi: furono gli stessi programmatori a spiegare che il tabellone non era settato per prevedere punteggi superiori a quello. Persino una leggenda del tennis come John McEnroe intervenne sul caso per chiedere di far spostare la partita tra Isner e Mahut sul campo centrale di Wimbledon, ma la proposta non ottenne seguito.
Il terzo giorno di gioco, John Isner riuscì ad aggiudicarsi l'interminabile quinto set: era durato più di 8 ore. Nel corso della giornata sia John Isner che Nicolas Mahut raggiunsero la quota di 100 ace in un solo match. La partita di tennis più lunga della storia si concluse con la vittoria di Isner: era durata esattamente 11 ore e 5 minuti.
Al termine dell'incontro, fu consegnato ad entrambi i giocatori un riconoscimento speciale da parte dell'All England Club. Il club inoltre pose una speciale placca commemorativa del match nel campo 18. Mahut donò i ricordi della storica partita al museo della International Tennis Hall of Fame.
Un provato John Isner dovette poi affrontare il round successivo del torneo, durante il quale fu sconfitto da Thiemo de Bakker ed ebbe più volte bisogno dell'intervento medico per problemi al collo e alle spalle. Curiosamente, questa partita si concluse in soli 74 minuti: il match più breve a Wimbledon fino a quel momento.
Come sostenere sforzi prolungati
Naturalmente, nessuno avrebbe potuto prevedere che l'incontro tra Isner e Mahut sarebbe stato la partita di tennis più lunga della storia, ma chi pratica sport di endurance, come appunto il tennis o il ciclismo o la corsa, deve essere pronto a sostenere sforzi di lunga durata. Come ci si prepara ad affrontare fatiche prolungate? ovviamente allenandosi, ma è l'alimentazione a garantire all'atleta l'apporto energetico necessario.
L'alimentazione dello sportivo ha un ruolo determinante nella preparazione per uno sforzo di lunga durata: essa infatti può garantire un livello di glucosio costante nel sangue, prezioso carburante per corpo e mente, che può essere immagazzinato come riserva energetica.
Il momento migliore per alimentarsi è almeno 3 ore prima dell'inizio dello sforzo fisico ed è importante, in questa occasione, evitare un eccessivo consumo di grassi: il processo digestivo non deve infatti interferire con la performance. Fondamentale è poi assicurarsi di assumere una giusta quantità di carboidrati complessi: quelli presenti, per esempio, nella pasta, nel pane e nel riso. I cibi ricchi di questi carboidrati sono infatti facilmente digeribili e aumentano le scorte di glicogeno nei muscoli. Come accennato, per affrontare fatiche come quelle richieste dalla partita di tennis più lunga di sempre, è importante ingerire alimenti che garantiscano un lento rilascio dell'energia: a questo scopo possono risultare utili anche degli integratori alimentari per sportivi.
Inoltre, durante lo sforzo, è fondamentale mantenersi idratati e assicurare al corpo un corretto apporto di sali minerali. Possiamo solo immaginare il numero di bottigliette d'acqua consumate da Isner e Mahut durante quello storico incontro. Naturalmente, quando si tratta di sforzi particolarmente intensi, oltre all'acqua può essere utile integrare i sali minerali con bevande e drink pensati per gli sportivi.