Propriocezione, non solo recupero funzionale
Scopriamo insieme i vantaggi della terapia propriocettiva, non solo nell'ambito del recupero e della riabilitazione funzionale, ma anche nel controllo posturale e nella stimolazione delle capacità residue di anziani o soggetti affetti da patologie degenerative.
Cos'è la propriocezione
Con propriocezione si indica la capacità di percepire e riconoscere lo stato di contrazione dei muscoli e l'orientamento spaziale del corpo. Si tratta di una capacità fondamentale perché funziona anche senza supporto della vista, grazie ai segnali che recettori presenti nell'apparato muscolare, i tendini e la cute trasmettono al nostro sistema nervoso. Questi recettori sono chiamati "propriocettivi" e ricevono e codificano i segnali provenienti dal mondo esterno, permettendo al nostro corpo di effettuare risposte motorie di varie complessità. Questi segnali, una volta arrivati alla nostra corteccia cerebrale, ci permettono di visualizzare la nostra posizione corporea, il senso di direzione e la forza che stiamo applicando. In questo modo possiamo controllare volontariamente ogni gesto atletico, adattandolo alle necessità reali.
Alcune informazioni, invece, lavorano a livello inconscio,dando risposte automatiche a determinate situazioni che potrebbero verificarsi. Rimanendo a livello midollare prevengono traumi o pericoli per il nostro organismo, mentre a livello sottocorticale controllano schemi motori programmati e che derivano dall'apprendimento (come, ad esempio, camminare o pedalare).
L'importanza della terapia e rieducazione funzionale propriocettiva
Capita, dopo un trauma o un infortunio, di sentire l'articolazione come "non nostra". Questa sensazione è dovuta al non pieno funzionamento del sistema nervoso. Qui interviene la terapia di recupero funzionale propriocettiva con esercizi mirati che servono a compensare i deficit di movimento attraverso stimoli progressivi e facilmente controllabili. Questi esercizi possono però essere utilizzati anche nei casi in cui si voglia incrementare la performance, attraverso routine di allenamento studiate per migliorare la risposta agli stimoli consci ed inconsci, con incrementi fino al 50% nei risultati misurati. Anche nel caso dipatologie degenerative o dell'età avanzata la terapia di recupero funzionale propriocettivo può stimolare le capacità residue e/o mantenerle efficienti, riducendo il rischio di cadute.
Più in generale, l'utilizzo della terapia propriocettiva è utile per attivare il controllo posturale e dell'equilibrio, a rischio deficit a causa dello stile di vita moderno.
Come si svolge la terapia
Intervenire con terapia propriocettiva, a seconda del campo di applicazione, richiede diverse tipologie di interventi ed attrezzature. In linea generale la propriocezione viene stimolata attraverso esercizi che creano situazioni di instabilità, anche tramite l'ausilio di una tavoletta propriocettiva. In queste condizioni il paziente (o anche l'atleta) è obbligato ad attivare in modo più rapido possibile la muscolatura per recuperare l'equilibrio con aggiustamenti posturali in appoggio sul piede. La parte anatomica da rieducare viene quindi sottoposta a sollecitazioni controllate, sia in carico naturale che in scarico, appoggiati al terreno o su piani oscillanti di varia difficoltà, come appunto una pedana propriocettiva. L'ideale è ovviamente fare il tutto in assenza di vista, ad occhi chiusi, senza scarpe, per stimolare quanto più possibile le sensazioni propriocettive.
Se correttamenta svolta, la ginnastica propriocettiva può ripristinare la corretta ampiezza dei movimenti, migliorando la qualità del movimento e riattivando la funzione articolare.