Le lesioni muscolari, ovvero gli strappi muscolari, gli stiramenti e le contratture, sono tra gli infortuni sportivi più comuni. Tutte le tipologie di lesioni muscolari possono essere ricondotte a vari livelli a un uso eccessivo di un muscolo, tranne qualche raro caso dovuto a traumi diretti.
La contrattura è il minimo infortunio che può avvenire in un muscolo, solitamente caratterizzata dall'assenza di lesione di piccole o singole fibre muscolari. A seguire in ordine si gravità, avviene lo stiramento muscolare che corrisponde a un allungamento eccessivo del muscolo; in questo caso si trovano delle piccole o singole fibre muscolari lesionate. Ultimo in gravità avviene quando il muscolo viene strappato, dalla lesione di singole fibre fino all'intero muscolo. Quest'ultimo si verifica raramente.
Il trattamento viene effettuato principalmente proteggendo, rigenerando e potenziando il muscolo stesso ed I suoi sinergici. La terapia chirurgica a volte è necessaria solo per le lesioni muscolari massive.
Lo strappo muscolare: cause
Di solito carichi elevati o allungamenti eccessivi quando i muscoli non sono sufficientemente riscaldati, sono i principali responsabili delle lesioni muscolari. In rari casi, tuttavia, la violenza esterna può causare contrattura, stiramenti o persino strappi muscolari.
I seguenti fattori sono spesso coinvolti nello sviluppo di contratturre e/o strappi muscolari di varia entità:
- Squilibrio statico o muscolare della colonna vertebrale o delle estremità.
- Superlavoro e affaticamento dei muscoli a causa di richieste eccessive
- Tempo sfavorevole: attività sportiva con il freddo o pioggia.
- Insufficiente elasticità dei muscoli.
- Lesioni precedenti che non si sono rimarginate, "trascurate".
Le contratture o le lesioni muscolari sono particolarmente facili da verificarsi negli sport che comportano scatti e arresti rapidi, come il calcio o il tennis.
In caso di stiramenti, spesso si è verificato un sovraccarico; in caso di strappi nelle fibre muscolari o anche in interi fasci muscolari, rare volte si è verificata violenza diretta su un muscolo allungato, ad esempio in un incidente o in caso di urto con un altro giocatore durante la pratica sportiva. Anche il doping, in particolare degli steroidi anabolizzanti, facilita anche le lesione muscolari, poiché la massa muscolare aumenta rapidamente in modo innaturale.
Oltre a questi motivi, i focolai di infiammazione all'interno del corpo possono anche facilitare uno strappo muscolare. In questo contesto, ad esempio, vanno menzionati i denti cariati, i seni nasali cronicamente infiammati e la tonsillite cronica ed anche l'uso continuato di alcuni farmaci, antibiotici o analgesici.
Lo strappo muscolare: classificazione
La diagnosi di lesione muscolare viene effettuata sulla base dei sintomi caratteristici e dell'esame del muscolo interessato. L'entità della lesione può essere determinata mediante un esame ecografico o un esame MRI.
Nell’ambito della classificazione delle lesioni muscolari da trauma indiretto, esiste, in ambito bibliografico, una certa confusione lessicale. La seguente classificazione delle lesioni da trauma indiretto o diretto sembra risultare di maggior razionalità sia dal punto di vista dei criteri anamnestico e sintomatologico adottati, che dal quello di ordine anatomo-patologico (Nanni et al. 2000; Bisciotti et al. 2004.).
Suddivide le lesioni muscolari da trauma indiretto, basandosi su criteri di ordine anamnestico, sintomatologico e anatomo-patologico in:
- Contrattura
- Stiramento
- Lesione o Strappo di I° grado
- Lesione o Strappo di II° grado
- Lesione o Strappo di III° grado.
Lo strappo muscolare: come riconoscerlo
I sintomi dipendono dall'entità della lesione. In caso di:
- Contrattura, si manifesta con una sintomatologia dolorosa che insorge quasi sempre ad una certa distanza dell’attività sportiva, la latenza d’insorgenza del dolore è variabile da qualche ora al giorno dopo, il dolore è mal localizzato, sostanzialmente imputabile ad un’alterazione diffusa del tono muscolare. Questo tipo di alterazione è probabilmente da ritenersi come conseguenziale ad uno stato di affaticamento generale del muscolo:
◦ affaticamento muscolare,
◦ indurimento del muscolo,
◦ dolore da pressione,
◦ dolore in allungamento,
◦ lieve dolore muscolare in contrazione simile a un crampo
◦ sono assenti lesioni anatomiche evidenziabili macroscopicamente od ad un osservazione diagnostica per immagini.
- Stiramento: rappresenta sempre la conseguenza di un episodio doloroso acuto. La sede del dolore è, nella maggior parte dei casi, ben localizzata. Il soggetto è costretto ad interrompere l’attività sportiva anche se la sintomatologia lamentata non comporta necessariamente un’impotenza funzionale immediata. Il soggetto conserva un preciso ricordo anamnestico dell’episodio lesivo.
◦ indurimento muscolare,
◦ dolore in allungamento muscolare,
◦ lieve dolore in contrazione,
◦ non sono presenti lacerazioni macroscopiche delle fibre, visibili solo con diagnostica per immagini di precisione.
- Lesione muscolare o Strappo di I grado: si manifesta con dolore acuto e violento durante l’attività attribuibile alla lacerazione di un numero variabile di fibre. Il soggetto è costretto ad abbandonare l’attività. La classificazione in gradi è riferita all’entità del tessuto muscolare lacerato. Per questo motivo nello strappo di I grado si verifica la lacerazione di poche miofibrille all’interno di un fascio muscolare, ma non la lacerazione dell’intero fascio.
◦ Dolore è più acuto e lancinante,
◦ possono formarsi ematomi,
◦ possono presentarsi avvallamenti nel muscolo,
◦ ridotta capacità alla contrazione muscolare.
- Lesione muscolare o Strappo di II grado: come nel I grado, con la differenza che nel II grado si verifica la lacerazione di uno o più fasci muscolari, che coinvolge comunque meno dei ¾ della superficie di sezione anatomica del muscolo nell’area considerata. Il deficit funzionale è importante ma non assoluto.
◦ Uno strappo dell'intero muscolo provoca un forte dolore,
◦ accompagnato da un livido,
◦ rigonfiamento e avvallamento del muscolo interessato,
◦ impossibilità alla contrazione e spesso anche al movimento.
- Lesione muscolare o Strappo di III grado: come nel II grado.
◦ In questo caso si verifica una perdita nella soluzione di continuità muscolare che coinvolge più dei ¾ della superficie di sezione anatomica del muscolo nell’area considerata.
◦ Il deficit funzionale è praticamente assoluto
◦ La lesione può essere ulteriormente distinta in:
▪ Parziale: nel caso in cui la lacerazione della sezione del muscolo sia imponente ma comunque incompleta,
▪ Totale: nel caso in cui si verifichi una lacerazione dell’intero ventre muscolare.
Lo strappo muscolare: trattamento
Le lesioni muscolari vengono solitamente trattate in modo conservativo. Nella fase acuta, immediatamente dopo la lesione, si raccomandano bende di raffreddamento e l'elevazione dell'estremità interessata (Protocollo PRICE). Antidolorifici e farmaci antinfiammatori possono essere utilizzati per alleviare il dolore. La misura più importante nel trattamento conservativo è proteggere i muscoli in questione. A seconda del tipo di lesione, questo può richiedere da giorni a diversi mesi. Il processo di guarigione è supportato da sedute di riabilitazione fisioterapica. Se c'è una ferita aperta, deve essere sempre eseguita una valutazione medica.
La terapia chirurgica è necessaria solo in casi eccezionali. Le lesione estese a volte devono essere suturate. In rari casi, la lesione può portare a una sindrome compartimentale con un aumento della pressione nel muscolo interessato, che deve essere alleviato e drenato chirurgicamente.
Fisioterapia dei singoli tipi di lesione:
1. Contrattura muscolare
Di solito sono da quattro a sei giorni. Tuttavia, possono essere necessarie due settimane o più affinché il muscolo sia in grado di esercitare completamente la resilienza dopo uno sforzo.
È possibile, in caso accertato di assenza di lesione muscolare, intervenire già in prima giornata oltre all'applicazione di ghiaccio (nel caso di incertezza nella presenza di lesione o stravasi ematici), bendaggio e riposo, che fanno parte del protocollo di primo intervento PRICE.
Il fisioterapista può utilizzare tutte le tecniche di rilassamento muscolare manuali o tramite l'ausilio di elettromedicali:
2. Stiramento muscolare
Il trattamento è paritetico a quello per la contrattura muscolare fatta eccezione per le tecniche di PNF e di stretching che dovrebbero essere evitate per le prime 48-72, ed eseguite in modalità blanda e progressiva nelle giornate successive. Inolte la prognosi è solitamente più lunga variabile dai 7 ai 20 giorni di riposo dall'attività sportiva o dall'attività stressante per il muscolo stesso.
3. Lesione o strappo muscolare
Nel caso di una lesione o strappo muscolare, possono passare da tre settimane a diversi mesi prima che il muscolo sia completamente ripristinato. Le piccole cicatrici rimangono sempre anche dopo la guarigione e ciò aumenta il rischio di nuove lesioni nell'area della vecchi lesione.
Se viene rilevata una lesione muscolare di III grado), potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. L'edema risultante viene rimosso per evitare che il calcio circolante si accumuli nella zona a formare calcificazioni intramuscolari, che rendono deficitaria la funzione muscolare. Se molte fibre muscolari vengono recise, devono essere suturate mediante un'operazione chirurgica per accelerare o ottenere la guarigione.
Il fisioterapista può utilizzare tutte le tecniche di rilassamento muscolare manuali o tramite l'ausilio di elettromedicali:
- massoterapia decontratturante e/o linfodrenaggio;
- tecniche di terapia manuale,
- tecniche di stretching o di PNF,
- diatermia,
- ipertermia,
- ultrasuonoterapia,
- magnetoterapia,
- elettrostimolazione decontratturante,
- kinesiotaping
- crioterapia,
- elettroterapia analgesica.
Eccezion fatta per crioterapia, taping, kinesiotaping e di diatermia a freddo nelle prime fasi post lesione o post intervento, la maggior parte dell'intervento fisioterapico dovrebbe iniziare sempre e comunque dopo almeno 48-72 ore dalla lesione.
Inoltre importante dosare le fasi del recupero muscolare e del riallenamento muscolare, oltre a mantenere (in caso di sportivi) un buon tono muscolare per i muscoli non interessati e in generale un buon allenamento cardiorespiratorio.
Prevenzione: cosa riduce il rischio di strappi muscolari e affaticamento muscolare?
Esistono modi per gli atleti per ridurre il rischio di strappi muscolari e strappi delle fibre muscolari:
- Evitare le partenze a freddo.
- Fermarsi immediatamente in caso di dolore.
- Controllare il tipo allenamento: può essere utile controllare, la statica del corpo e le sequenze di movimenti per carichi unilaterali, ad esempio sotto la guida di un allenatore esperto. Gli esercizi sfavorevoli dovrebbero essere sostituiti da altre forme di esercizio. Ciò aiuta ad evitare strappi prevedibili come lo strappo alla schiena.
- Utile inserire anche uno specifico programma di rinforzo e stretching muscolare globale, non solo diretto allo sport praticato.
- Controllare le scarpe sportive.
- Evitare il sovraccarico: uno stress muscolare eccessivo può causare lesioni muscolari. Le aree particolarmente a rischio possono essere eventualmente supportate in modo specifico da bendaggi , kinesiotaping o tutori.